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Alserio

Green Land

è un comune italiano di circa 1300 abitanti della Provincia di Como in Lombardia.


Il piccolo paese di Alserio deve il proprio nome alla sua singolare posizione geografica. L’analisi dei lessemi che originano il toponimo consente di comprendere quale scenario ci attenda una volta giunti in loco. È infatti possibile scomporre il termine “Alserio” in Alb = altura e Ser = acqua: altura sull’acqua. L’acqua è quindi l’elemento attorno al quale si sviluppa la vita del piccolo borgo, posto ai piedi di dolci colline moreniche, soprattutto per quanto riguarda l’assetto economico: la forza idrica del vicino lago veniva infatti utilizzata per azionare gli stabilimenti serici e soprattutto i mulini. A testimoniarne l’importanza spiccano il bellissimo lavatoio, uno dei punti di attrazione del piccolo paese, ed il Mulino, oggi divenuto un mulino didattico, che si trova presso i giardini a lago. Passeggiando sulle sponde è possibile ammirare le diverse darsene, mentre poco distante ci si può avventurare nella spettacolare passeggiata della Buerga, un sentiero che consente di entrare in contatto con la natura incontaminata del lago e del bosco. Del resto il lago di Alserio è un Sito di Interesse Comunitario, ovvero un’oasi naturale nata per tutelare le specie animali e vegetali. Durante la passeggiata di pochi chilometri che ne percorre le sponde si trovano pannelli didattico-educativi in grado di fornire delucidazioni in merito alle specie rare e protette presenti nella zona.

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LAVATOIO E MULINI

Dal centro del Paese dirigersi in via Carcano e raggiungere il Lavatoio. Proseguire poi sulla stessa via per accedere ai giardini al Lago e al Mulino.

LAVATOIO E MULINI
“L’acqua è vita”, ad Alserio l’hanno sempre saputo bene. La vita del piccolo paese sulle sponde del selvaggio lago omonimo è sempre stata scandita dallo scorrere delle sue acque. Uomini e donne impegnati in lavori differenti, per i quali l’acqua era però indispensabile. Dirigendoti dal centro di Alserio verso i Giardini al Lago, potrai fare tappa al Lavatoio di Alserio. La struttura, restaurata di recente e riportata all’antico splendore, si presenta come una copertura lignea in origine sorretta da otto sostegni. La struttura originaria è stata con il tempo sostituita e rinforzata con l’uso della pietra, che oggi sostiene il tetto sempre in legno e coperto da tegole di terracotta. Completamente al coperto si trova la vasca d’acqua rialzata bordata di pietra, dove le donne immergevano e strofinavano energicamente la biancheria. Le donne del paese, aiutate dai mariti o dai giovani uomini di cui avrebbero poi chiacchierato arrossendo, portavano i panni da lavare al lavatoio. Arrivate a destinazione, salutavano gli uomini che proseguivano il cammino verso le campagne o le sponde del lago. Seguendo lo stesso cammino oggi, si arriva ai Giardini del Lago, dove si può ammirare, oltre alla natura incontaminata del Lago di Alserio, anche un altro punto chiave della vita del paese: il Mulino di Alserio. Il mulino, oggi restaurato e funzionante, è utilizzato a scopo didattico. L’edificio del mulino risale al 1860, la ruota invece fu aggiunta soltanto nel 1895. La ruota del mulino, fatta interamente di ferro e ghisa, è dotata di cassette, che vengono riempite con l’acqua che fuoriesce da una sorgente sotterranea. La ruota, dato il suo peso considerevole, non sfrutta la corrente (non sufficiente) ma semplicemente il peso dell’acqua: riempiendo le cassette nella parte superiore della ruota, questa gira facendo cadere l’acqua una volta compiuto un semigiro. Messo in moto il mulino, si azionano a catena ruote dentate, pulegge e cinghie che trasmettono il movimento al nucleo del mulino. Gli ultimi due passaggi riguardano semplicemente la macinatura del grano e la sua suddivisione in farina fine, grezza e scarti. Parte dell’energia del mulino veniva anche usata per azionare pompe in grado di portare acqua corrente alla vicina Villa Tassera. Conclusa la giornata di lavoro, gli uomini ritornavano con la farina prodotta alle loro case. Là trovavano mogli e madri intente a stendere i panni precedentemente lavati e a curare la casa. Dopo aver nutrito gli animali con parte della farina più grezza, il resto poteva essere usato per una sostanziosa polenta. Per la farina fine invece conveniva aspettare la domenica: con tutta la famiglia riunita, si potevano gustare profumati biscotti appena sfornati!

GIARDINI AL LAGO

Accedendo ai giardini al Lago è possibile effettuare una visita alle cinque darsene presenti sulle sponde del Lago di Alserio, tra cui il centro educazione ambientale “Casin del lago” divenuto un laboratorio didattico scientifico. Durata della visita: un’ora circa.

GIARDINI AL LAGO
E’ pensiero comune considerare la natura incontaminata un privilegio delle località più remote d’Italia, come le vette più alte delle Alpi o le baie rocciose non raggiungibili da terra. Addirittura ci si spinge in paesi lontani, perché in Italia certi “paradisi terrestri” non esistono più. La mano dell’uomo arriva ovunque, ma esistono ancora piccole realtà da sogno dal punto di vista naturalistico, a volte proprio dietro l’angolo. E’ il caso del Lago di Alserio e della sua incredibile biodiversità, individuato come Sito di Importanza Comunitaria (SIC) dall’Unione Europea. Percorrendo i sentieri dei Giardini al Lago, potrai scoprire come l’uomo abbia saputo conservare e valorizzare questo patrimonio. Partendo dal centro di Alserio, in pochi minuti potrai raggiungere le sponde del lago e iniziare il cammino attorno ad esso. Il Lago di Alserio è caratterizzato dalla presenza esuberante della natura che sembra quasi custodirne e difenderne le sponde. Come un esercito a difesa del proprio Re, lunghe file di canneti alzano le loro lance a difesa del Lago mentre distese di ninfee sembrano testuggini romane pronte a proteggerne la superficie. Il classico gioco di far saltare i sassi sullo specchio d’acqua sembrerà quasi un’offesa davanti a questa tenace difesa di Madre Natura. A testimonianza dello strapotere della natura del luogo, la storia narra che Barbarossa, mentre fuggiva in ritirata verso il castello di Montorfano, si perse tra i canneti e gli acquitrini del lago e che si salvò solo grazie all’intervento del suo fidato scudiero dall’annegare nelle sue acque. Le peculiarità naturalistiche rendono quindi rari i punti di accesso naturali al lago. Percorrendone le sponde si trovano però ben cinque vecchie darsene visitabili, da dove i pescatori partivano all’alba per tornare con reti piene di pesci persici saltellanti. Tra il XIII e il XV secolo vigeva infatti l’obbligo per gli abitanti di Alserio di rifornire durante la Quaresima la Pescheria del Mercato di Milano con ben 90kg di pesce fresco ogni venerdì mattina. Per questo motivo era frenetico in quel periodo dell’anno il susseguirsi di barche da pesca alle cinque darsene. Quasi sulla sponda opposta rispetto ad Alserio si trova il Centro di Educazione Ambientale “Bambini di Beslan” di Casin del Lago: fiore all’occhiello dei percorsi didattici organizzati per apprezzare e scoprire la biodiversità del Lago di Alserio. Grazie ad attività di laboratorio e ludico-didattiche, oltre che ad una barca elettrica appositamente pensata per le escursioni sul lago, i bambini potranno conoscere la flora e la fauna che abita il lago e i boschi ad esso contigui. La lezione più importante da insegnare alle nuove generazioni è che la Natura non è solo un posto da visitare, ma è la nostra casa e, come tale, bisogna imparare ad averne cura e rispettarla.

PASSEGGIATA DELLA BUERGA

Dai giardini al Lago imboccare via Papa Giovanni XXIII e fare ritorno su via Carcano. Proseguire fino all’incrocio con via Don Guanella. Attraversata tutta la via, accedere a via della Buverga, e procedere lungo il sentiero naturalistico. Tempo di percorrenza: a discrezione del visitatore.

PASSEGGIATA DELLA BUERGA
Sulla sponda sud-est del Lago di Alserio si trova la Collina della Buerga il cui bosco omonimo si spinge fino in prossimità del lago. Dal parcheggio del cimitero di Alserio, è possibile addentrarsi in questo suggestivo bosco, percorrendo la vecchia mulattiera che divide il paesaggio lacustre da quello boschivo. Prima di iniziare l’escursione nel bosco si incontra la Ghiacciaia del Pizzo, dove in passato si conservava il ghiaccio dell’inverno utile al trasporto del pescato fino a Monza o Milano. Più avanti ha inizio il sentiero naturalistico della Buerga, attrezzato con cartelli che illustrano ai visitatori le caratteristiche della flora e della fauna locale. Lasciandosi guidare dai sensi, è chiaro anche ad un visitatore non esperto che il sentiero si snoda in un ambiente fuori dal comune. Chiunque abbia passeggiato in un bosco di montagna, conosce bene il caratteristico profumo di terra e muschio miscelati che lo contraddistingue. Il bosco della Buerga ha invece una diversa fragranza: alla corteccia e al fogliame si somma l’odore umido dell’acqua e delle ninfee. A rendere ancor più particolare la miscela, il pungente odore dell’aglio orsino che cinge il sentiero, evidenziando con i suoi piccoli fiori bianchi a forma di stella la via da percorrere. Durante l’escursione si passa ai piedi di due imponenti alberi: un pioppo nero e un salice che, affiancati, sembrano controllare dall’alto che la vita del bosco scorra serenamente. La biodiversità del luogo porta il visitatore in pochi minuti di fronte all’ennesimo cambio di abito di Madre Natura, passando dagli alberi secolari ad alto fusto ad uno stagno immobile. Nella sua apparente fermezza, lo stagno è un ribollire di vita. E’ infatti l’habitat naturale di diversi animali, tra cui alcuni anfibi, che diventano sempre più rari a causa della loro fragilità: la presenza e la salute delle rane, ad esempio, è il primo segnale di un ecosistema non inquinato, se così non fosse, le rane sarebbero tra i primi animali a risentire della contaminazione di acqua e aria. Per chi volesse a questo punto abbandonare il sentiero principale, il bosco della Buerga è una ragnatela di piccoli sentieri facilmente percorribili. Dopo aver abbandonato la mulattiera ed essersi addentrati nelle zone più selvatiche, sarà facile ritrovarla seguendo i sentieri in discesa verso il lago. Il sentiero si dirama anche in direzione del lago e del Centro di Educazione Ambientale Casin del Lago, luogo ideato per insegnare alle nuove generazioni il valore e l’importanza della natura che circonda questi splendidi luoghi.
COME RAGGIUNGERE ALSERIO

In autobus:
ASF Autolinee
C 92 Erba – Orsenigo

In treno:
Ferrovie Trenord da Milano Nord Cadorna Treno Regionale R16 Asso – Seveso – Milano, scendere a Erba poi proseguire con l’autolinea C92 in direzione Orsenigo

In auto:
Da Como: percorrere la SS 342 in direzione Lecco

Da Lecco: percorrere la SS 36 in direzione Milano, fino ad imboccare l’uscita Como/Erba

Da Milano: percorrere la SS 36 in direzione Lecco e prendere l’uscita Nibionno sulla SS 432

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Esplora le terre verdi del Lago di Como!

Il progetto “Distretto dell’Attrattività Turistica Expo Green Land” è nato grazie alla partecipazione al bando Regionale “Distretti dell’attrattività Turistica e Commerciale” DDG 14 luglio 2014. Progetto nr. 52574412.