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Montorfano

Green Land

è un comune italiano di circa 2700 abitanti della Provincia di Como in Lombardia.


Montorfano è un piccolo borgo che prende il nome dal monte che lo sovrasta, il Monte Orfano, un rilievo di natura calcarea così denominato perché si innalza isolato dalla catena montuosa prealpina che si trova alle sue spalle. La leggenda narra che le lacrime del monte, versate per la sua solitudine, avrebbero dato origine a uno specchio d’acqua, il lago di Montorfano appunto, uno dei laghi minori della Brianza. Il lago e l’area immediatamente circostante sono state riconosciute come Riserva Naturale e Sito di Interesse Comunitario per tutelarne le caratteristiche naturali e paesaggistiche. Il lago di Montorfano è il punto di arrivo di un lungo e piacevole itinerario pedonale o per mountain bike di circa 21 chilometri che da Meda si dirige verso nord attraverso l’area di rilevanza ambientale della Brughiera Comasca. Nel centro storico, attorno alla suggestiva Piazza Roma, si trovano i monumenti più significativi del paese, come la Parrocchiale di S. Giovanni Evangelista, Villa Manusardi (attuale sede del Comune), e Villa Barbavara, antica dimora della famiglia Mandelli feudataria di Montorfano dal 1350. Sulla cima del monte Orfano si possono vedere i resti di un complesso fortificato le cui origini risalgono al II – III secolo a. C., ma diventato di importanza strategica soprattutto nel periodo medioevale. Alcuni storici ipotizzano che fu scelto come rifugio dai soldati di Federico Barbarossa e probabilmente anche dallo stesso imperatore dopo la sconfitta di Tassera nel 1160.

Free Tour

MONTE ORFANO

Partendo da Piazza Roma e imboccando via Mandelli, salire verso la vetta del Monte Orfano, in cui si trovano i resti del castello del Barbarossa e godere del panorama. Durata della camminata: circa un’ora.

MONTE ORFANO
Di generazione in generazione si tramanda il racconto del piccolo monte ai cui piedi si appoggia Montorfano. I bambini di un tempo oggi raccontano la storia ai propri figli e nipoti, sempre uguale a sé stessa e usando le stesse parole di chi la raccontò loro durante l’infanzia. La storia suona più o meno in questo modo:
“Il piccolo Monte, da cui prende nome il paese, è detto Orfano perché sorge solo ed isolato nel bel mezzo di una zona pianeggiante. Più a nord, i suoi fratelli maggiori lo osservavano divertiti dall’alto, tutti riuniti uno accanto all’altro. Il Monte, triste e sconsolato, piangeva ogni notte, quando nessuno poteva vedere scorrere le sue lacrime. Una mattina però, al sorgere del sole, si accorse che tutte le lacrime versate avevano creato ai suoi piedi un piccolo laghetto rotondo, il Lago di Montorfano. Da quel giorno il piccolo Monte Orfano non fu più triste: bastava infatti guardare in basso e specchiarsi nel lago per vedere la propria immagine riflessa e sentirsi subito meno solo.”
Questa favola per bambini si basa su una particolarità del territorio che risulta evidente per chiunque salga sul Monte Orfano: il rilievo, tecnicamente una collina e non un monte, visti i soli 554 metri di altezza, è effettivamente circondato da zone pianeggianti, risultando l’unica altura di tutto il territorio circostante. Questa caratteristica l’ha reso da sempre un luogo di grande valenza strategica da cui era possibile sorvegliare tutte le pianure nei dintorni. Sulla cima del monte sorgeva infatti un antico complesso fortificato di origine gallica, distrutto una prima volta dai Romani durante la conquista della Gallia. La fortezza, più volte distrutta e riedificata, è stata oggetto di continue dispute nel corso dei secoli, lotte che finirono per coinvolgere sempre i pacifici abitanti della vicina Montorfano. L’ospite più celebre del forte fu però sicuramente Federico Barbarossa, che lì fece ritirare le sue truppe dopo la pesante sconfitta di Tessera del 1160 presso Carcano. La fortezza cessò di esistere, anche come semplice punto di guardia, nel 1600, quando Carlo V decise di abbatterla definitivamente. Da quell’evento in poi, Montorfano visse una storia pacifica, finalmente escluso dalle battaglie che infuriavano nel suo territorio a causa della fortezza. Oggi è possibile dal centro del paese raggiungere facilmente il Monte Orfano, dove si può trovare il poco che resta della fortezza del Barbarossa, ma soprattutto da dove si può godere di un’invidiabile vista sul Lago di Montorfano e sulla pianura che si estende a perdita d’occhio verso sud. Nelle giornate più limpide sarà visibile anche Milano: si può quindi facilmente capire perché nella storia si è sempre combattuto ferocemente per il controllo di questo punto strategico.

LAGO DI MONTORFANO

Da Piazza Roma si imbocca via Cantù e poi la sterrata che porta al Lido di Montorfano, da cui si dipartono due sentieri (uno sulla riva e l’altro più a monte), che costeggiano il lago di Montorfano all’interno della Riserva Naturale. Durata del percorso: circa un’ora.

LAGO DI MONTORFANO
Il Lago di Montorfano è il più piccolo dei laghi della Brianza. Oltre alle sue modeste dimensioni, la forma tondeggiante e le acque sempre misteriosamente fredde lo rendono anche il più particolare dei laghi del Triangolo Lariano. L’origine del Lago di Montorfano è dovuta all’azione di escavazione glaciale avvenuta nel Tardo Pleistocene. L’espandersi dei ghiacciai ha scavato infatti la conca che oggi ospita il lago, il loro ritirarsi invece ha depositato un accumulo di detriti rocciosi a chiusura del bacino, impedendo all’acqua di fuoriuscirne. Dalle strade del paese potrai facilmente accedere al sentiero lungolago, percorrendo l’intero anello in circa 4 Km di semplice passeggiata. Gli amanti della natura noteranno con piacere che il vero padrone del lago è la vegetazione: fitti canneti ne cingono infatti quasi interamente le sponde, diventando rifugio per diverse specie di uccelli. Gruppi di Germani reali pattugliano costantemente le acque del lago e, con un po’ di attenzione e fortuna, si potrà assistere alla spettacolare battuta di pesca di un Martin Pescatore. I tuffi sott’acqua di questi uccelli smuovono le Ninfee e le Castagne d’acqua che galleggiano sulla superficie, costringendo i pesci a cercare riparo tra la vegetazione subacquea per non finire preda dei loro becchi accuminati. Lungo il sentiero potrai notare che il Lago di Montorfano non ha affluenti ad alimentarlo, il bacino è infatti raggiunto da diverse sorgenti dovute all’affioramento della falda, motivo per il quale l’acqua è più fredda di quella degli altri laghi della zona. A brevissima distanza dai canneti, folti boschi verdi di castagni e betulle si perdono a vista d’occhio su per le colline che abbracciano il lago. La bellezza del paesaggio, nonché la sua ricchezza floreale e faunistica, hanno da sempre rappresentato una forte attrazione per l’uomo: sulla sponda nord del lago sono stati infatti ritrovati resti di un insediamento palafitticolo risalente all’Età del Bronzo. Decisamente più recente è Villa Barbavara, nata per scopi difensivi nel XV secolo e successivamente soggetta a radicali trasformazioni che le hanno donato l’aspetto di tipica villa settecentesca. Ancor più recenti sono invece le ghiacciaie, i cui resti sono nascosti nelle immediate vicinanze delle sponde. I Barbavara trasformarono il lago in una vera e propria industria del ghiaccio, dotandone le sponde anche di mezzi meccanici per il trasporto dei blocchi più grandi. Per gli amanti del relax, sulla sponda sud-orientale del lago, è possibile raggiungere il Lido, ampia distesa di erba con accesso all’acqua, dove d’estate è possibile fare il bagno o semplicemente rilassarsi al sole. Per tutelare l’integrità della zona, nel 1984 è stata istituita la Riserva Naturale Lago di Montorfano; oggi riconosciuta come Sito di Interesse Comunitario, è affidata alla cura del Parco Regionale Valle del Lambro. Da anni sono organizzate iniziative didattiche e scientifiche rivolte ai più giovani per sensibilizzarli all’importanza del rispetto della natura. Sarà infatti nelle loro mani il destino di questi luoghi, splendidi ed uguali a se stessi ormai da secoli.

BRUGHIERA

Da via Cantù si imbocca viale Rimembranze e, dietro il cimitero, via Molino, da cui si accede ai sentieri che attraversano la Brughiera. I tempi di percorrenza variano a seconda della zona di destinazione scelta (Agriturismo Cascinazza, aeroporto di Verzago): da una a due ore.

BRUGHIERA
La Brughiera è un particolare tipo di habitat naturale che presenta una scarsa presenza di humus, causata da un terreno acido e argilloso. Normalmente caratterizzata dalla presenza di sola vegetazione a basso fusto, la Brughiera di Montorfano presenta anche vere e proprie zone boschive. Le sponde del Lago di Montorfano sono infatti il confine settentrionale del vasto Parco della Brughiera Briantea, che si spinge fino ai confini del comune di Meda. Più la Brughiera si spinge verso sud, più si abbassa la vegetazione che la contraddistingue. I sentieri che partono da Montorfano, oltre che molto semplici e adatti a chiunque, sono molto interessanti da un punto di vista naturalistico. Il consiglio è quello di iniziare l’escursione nella Brughiera la mattina presto, quando ci sono maggiori possibilità di entrare in contatto con le innumerevoli specie animali che fanno degli alberi e del sottobosco la loro casa. Il sentiero si snoda attraverso gli arbusti di brugo, che danno il nome al territorio che caratterizzano. Il periodo migliore per le escursioni nel Parco è sicuramente la primavera o l’estate, quando il clima è più mite, anche se il brugo si colora di pallidi fiori rosa in autunno, donando al sottobosco un’atmosfera magica. Il percorso più breve e semplice punta dal confine del comune di Montorfano all’agriturismo Cassinazza, un’oasi di natura immersa nella Brughiera Briantea. Nel tragitto che porta all’agriturismo si è accompagnati dal canto e dai richiami degli uccelli, impossibile da non sentire. Più complesso sarà invece vederli: procedendo in silenzio e con cautela, potreste avvistare alcuni piccoli uccelli colorati come il Pendolino o il Martin Pescatore, quasi impossibile invece vedere i Gufi comuni, i Barbagianni, le Poiane e i Falchi pecchiaioli che nidificano in queste zone. Non solo i volatili animano il bosco: probabilmente il semplice rumore dei passi li metterà in fuga, ma diverse specie di mammiferi si aggirano tra gli arbusti che fiancheggiano il sentiero. Ai più pazienti si consiglia di sedersi da qualche parte nell’assoluto silenzio, godersi il concerto di suoni della natura e aguzzare la vista: potreste veder saltellare tra le radici sporgenti qualche piccolo roditore. Anche il Tasso e la Puzzola abitano il Parco, ma sono animali troppo schivi per farsi avvicinare dall’uomo. Nei periodi piovosi si creano invece zone acquitrinose che diventano il luogo ideale per la deposizione delle uova di diverse specie di Rane, Rospi e Tritoni. I bambini adoreranno passeggiare tra i sentieri alla ricerca di questa incredibile varietà di animali; se proprio restassero delusi perché non sono riusciti ad avvistare nulla – si sa quanto siano rumorosi i bambini – non c’è da preoccuparsi: arrivati all’agriturismo Cassinazza potranno divertirsi con tutti gli animali della fattoria lì presenti. L’agriturismo ospita infatti cavalli, mucche, asinelli, caprette, oche e pavoni che, insieme al parco giochi, sapranno consolare qualsiasi delusione precedente dei più piccoli.
COME RAGGIUNGERE MONTORFANO

In autobus:
ASF Autolinee
C47 Como- Casatenovo – Merate
C45 Como-Inverigo-Cantù

In treno:
Ferrovie Trenord Milano Nord Cadorna:
Treno Regionale R16 Milano-Meda-Asso, scendere ad Inverigo e proseguire con l’autolinea C45 Como – Inverigo – Cantù
Treno Regionale R17 Milano – Como Lago, proseguire con l’autolinea C47 e scendere a Montorfano

In auto:
Da Como: percorrere la SP 28

Da Lecco: percorrere la SS 36 in direzione Milano, fino ad intersecare la SS 342 all’altezza di Nibionno

Da Milano: percorrere la SS 35, imboccando la SP 34 a Cermenate. Percorrere la SP 36 per Cantù fino a raggiungere Montorfano attraverso la SP 28; percorrere la SS 36 e prendere l’uscita Bergamo/Como, imboccare la statale SS 342 seguendo le indicazioni Montorfano

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Esplora le terre verdi del Lago di Como!

Il progetto “Distretto dell’Attrattività Turistica Expo Green Land” è nato grazie alla partecipazione al bando Regionale “Distretti dell’attrattività Turistica e Commerciale” DDG 14 luglio 2014. Progetto nr. 52574412.